Quella tragica incomprensione tra mio nonno e quelli del telegiornale che cancellò il confine tra religione e comunismo.
Quella storia buffa di San Caio che rubò la beatificazione e la beatitudine al suo amico fraterno, compagno di tante avventure.
Chiamatele (piro)manie post-mortem, ma son voleri che van rispettati. E poi un tiro non si nega a nessuno, dai.
Gente che va a sciare e poi millanta incidenti sul lavoro per fregare l'INPS e allungarsi le vacanze con i soldi dei contribuenti.
L'economia rallenta ma il presidente dice che dobbiamo star tranquilli: eppure la gente non sa più cosa mangiare. Salato o dolce?
La questione posta da Eva aveva il suo perché in effetti. Ma chi siam noi per sindacare sui disegni di nostro signore Iddìo?
La parabola la conoscete tutti, ma traslandoci nella vita reale, mica c'avete avuto a che fare voi con l'oste quello dell'osteria giù all'angolo.
Una roba che se mi capitasse l'occasione che ce l'ho davanti riuscirei proprio a trattenermi. Come Ali Ağca, ma meno trucido.
Forse un parto programmato avrebbe risolto la cosa, ma eran tempi che le acque di rompevan o senza preavvisto. E poi si sa, Natale è come Pasqua: quando arriva arriva.
Belle le cene con gli amici. Finché non tocca raccoglierne i cocci. Ecco che allora nessuno sa dove vanno nella differenziata.
Come tagliar corto quella storia della Bibbia. A cura del CIS, viaggiare informati.