I buoni sconto hanno un nome che non rende abbastanza l'idea, almeno secondo la signora Braccini.
Quella tragica incomprensione tra mio nonno e quelli del telegiornale che cancellò il confine tra religione e comunismo.
Pensa un po' l'Albertone, lui che conobbe un parente stretto durante un viaggio spaziale.
Il futuro è roseo: chissà cosa ci aspetta dietro l'angolo. Per sicurezza, meglio non indagare.
La storia di Arianna, cuore di mamma, e di sua madre che senza la sua bambina non si sa proprio come avrebbe fatto a far tornare i conti.
Le scelte di design della Volkswagen son discutibili, ma se ci pensi bene hanno il loro perché.
Gente che lavora da casa, col computer. Gente che campa sull'internet. Come il nostro amico Virgilio.
Giuriamo che nessun animale è stato maltrattato per la stesura di queste righe. Garantisce il nostro amico Ciccio, lui che con le bestie ci va a bere al pub.
La storia del nostro amico Stefanino ci insegna quello che le nostre mamme ci han detto fin dalla notte dei tempi: mai lamentarsi e pensare sempre a chi sta peggio.
Il nostro amico Tiziano e un disagio che non si capiva se ci era o se ci faceva. Finché non ci spiegò tutto un luminare.
Breve ma altamente rinfrescante lezione di chimica ferragostana da parte dell'esimio professor Meggiorini da Bergamo.
Una strabiliante (ma verissima) storia di occhi, aghi e pagliai. Fantascienza di alta qualità.
Una domanda trabocchetto apparentemente senza soluzione. Ma come sempre, son le dimensioni che contano, alla fine.
La fatica della pirateria digitale, il peso del file sharing. Un mal di schiena che non ti dico per il mestiere del 2000: facchino 2.0.
Un hobby per il dopocena, tipo le parole crociate, lo scarabeo o il sudoku. Un tizio di San Donato in Poggio come il nuovo Bartezzaghi
Morti di fame contro morti di fumo: dipendenze e latitanze all'insegna dello smetto quando voglio, ma anche no. Scusa c'hai una sigaretta?
La Sandra aveva vinto quel concorso a Campobasso, quello che era una gara di velocità a chi scriveva prima. Ecco l'altro lato della medaglia.
Una storia strana, quella di Primo e i suoi fratelli. Solo che la mamma e il babbo ormai non c'erano più, quindi chi poteva ormai spiegarla?
La questione posta da Eva aveva il suo perché in effetti. Ma chi siam noi per sindacare sui disegni di nostro signore Iddìo?
Tutti (quasi) i rischi connessi con questa pratica altamente diffusa tra gli esseri umani, che poi non ci pensano mica al casino che posson combinare.
Quei maleducati che stanno ad ascoltarti mentre sei al telefono. Fortuna che ancora ci son le cabine, che tanto non le usa più nessuno.
Quella famosa litigata tra Escher e sua moglie: ve la ricordate? Passò un po' in secondo piano nelle cronache dell'epoca, ma fu un bordello che non vi dico.
Il trucco infallibile del nostro amico Cosimo per quando l'animale non ne voleva sapere di farsi visitare dal veterinario: strano che nessun c'avesse mai pensato prima.
Quella storia dei salmoni è bella strana, sostiene il nostro amico Tonino. Lui che è un esperto c'è da fidarsi se dice che non gli torna mica tanto.
La parabola la conoscete tutti, ma traslandoci nella vita reale, mica c'avete avuto a che fare voi con l'oste quello dell'osteria giù all'angolo.
Non era mica un modo di dire: in quel posto là era successo davvero! Leggi la storia di quel tizio che aveva risolto la questione con un colpo da maestro.
Le parole sono importanti: cerchiamo di sceglierle con cura. Nel senso di evitare quelle che ci annodano la lingua.
Povero il conte Gilberto, lui che avrebbe voluto menar le mani un giorno sì e l'altro pure ma che invece non riusciva mai a sfidar nessuno a duello!
Le lamentele del piccolo Paolino: che questi professori, maestri, dottori, tutta questa intellighenzia insomma, c'è da vergognarsi davvero.
L'età sbagliata per prendere i mezzi pubblici è quella di mezzo. Il problema è che non si sa quanto dura.
Triste la storia del triste Lupini. A lieto fine però, e allora tutto è bene quel che finisce bene o come si dice a tarallucci e vino.
Il povero Lupini ci provava sempre, ogni volta che tornava a casa. Che tanto farsi degli amici era troppa fatica, sosteneva lui.
Tutta una dissertazione profonda e accorata sugli organi che il buon Dio c'ha dato non si sa perché e sui medici che (bontà loro) ce ne liberano.
Quel mio amico esperto di sport estremi dell'estremo oriente. Un approccio ambiguo a metà tra non-violenza e bullismo, meditazione e calci nei denti.
Ti ricordi di quello che ci provò a fregar i dottori durante la visita militare? Non gli andò mica tanto bene, eppure l'idea era buona. Ebbe solo tanta sfortuna.
Affrettatevi gente! Occasione unica! Solo per oggi porte aperte. Ma mi raccomando: prenotazione obbligatoria con selezione all'ingresso.
Un'incomprensione madornale, quella tra me e il mio amico Mizio. Fortuna che tutto è bene quel che finisce bene e ci siam rivisti dopo tanto tempo.
Una storia violenta di morti ammazzati, sparati per la precisione. Dove però si cerca comunque di guardare al lato positivo della cosa.
Brutta bestia, la dipendenza, soprattutto quando sbagli sport. Chiedete al Bertacci per saperne di più.
La strategia del Berselloni era infallibile: lì sospesa tra il far sangue e il fra buon sangue, andava sempre a segno, maledetto mandrillone.
Contro il fumo passivo ma anche attivo, per salvare i fumatori accaniti e anche quelli simpatizzanti. Ecco quello che possiamo dire: non fate come quel tizio là!
Conta che ti passa diceva il saggio. Anche se in realtà non ti passa mai, diceva il matematico. Poi però c'era uno che invece voleva provarci lo stesso.
Questione complessa, quella dibattuta qui: secondo voi chi è messo peggio? Via al televoto!
Personaggi che schifavi al liceo e poi ti tocca rivalutari, poca miseria.
Che poi uno gli vengon pure gli scrupoli, che anche a esser educatissimo poi non lo sai mica se la fai giusta. Che la gente poi si offende per un nonnulla.
Pure sull'autobus, cari miei, valgono le regole del quieto vivere e chissà, magari un bel gesto oggi ci tornerà indietro domani. Anche se magari l'apparenza inganna.
Quando sei giovane dentro poi fai fatica a relazionarti con quelli della tua età. Senti un po' cosa successe a quella vecchia di cent'anni.
Certi call center delle TV a pagamento sembra proprio che ci tengono sul serio alla qualità della tua vita. Cioè della loro, volevo dire.
Esser figa e non farlo pesare, o piuttosto essere figa e non saperlo. Come portare un paio di scarpe da duecento euro con stile e leggerezza.
L'arte del glamour e l'amore in versi: quando l'attrazione di prende così bene che non c'è più verso di trattenersi ma poi arriva la buoncostume.